Posizioni economiche A.T.A.: ripartono i corsi

Novità per quanto riguarda la formazione finalizzata all’attribuzione delle posizioni economiche ATA: nel mese di agosto sarà emanato il decreto direttoriale e a settembre la conseguente circolare per attivare 233 corsi in tutta Italia, per un totale di 6.990 unità di personale ATA. Si tratta di formare quel personale che prenderà il posto per surroga di altrettanti titolari di posizioni economiche che sono andati in pensione. L’Amministrazione ci ha comunicato che, essendo stato superato il blocco operato col Decreto Tremonti e dovendo ripristinare tutte le posizioni economiche da gennaio 2015, il sistema NoiPA sta lavorando al tracciato informatico del personale avente diritto con l’obiettivo di andare a regime da settembre 2015 pagando, contestualmente, gli arretrati gennaio-agosto dello stesso anno.

Ma ricapitoliamo: che cosa sono le posizioni economiche ATA? L’ art. 50 del CCNL 2006/2009 stabilisce che il personale a tempo indeterminato appartenente alle aree A e B della tabella C, allegata al CCNL comparto scuola, al fine di VALORIZZARE la propria professione, può avvalersi di una delle due posizioni economiche. Il conferimento della 1° Posizione Economica avviene dopo il superamento di un appropriato corso di formazione indirizzato al personale collocato utilmente in una graduatoria, stilata in base alla valutazione dei titoli culturali, di servizio e professionali posseduti.Analogamente avviene per la 2° Posizione Economica, in questo caso la graduatoria per accedere al corso è formata in base al precedente superamento di una prova selettiva.

Gli argomenti del corso di formazione sono rivolti alla realizzazione di nuove mansioni riguardanti, per l’Area A, l’assistenza agli alunni portatori di handicap e la disposizione degli interventi di primo soccorso e, per l’Area B, dei compiti di collaborazione amministrativa, responsabilità operativa e sostituzione del DSGA.

Stiamo parlando quindi di ulteriori e più complesse mansioni, in aggiunta ai compiti previsti dai profili professionali. Inoltre va evidenziato che il personale che usufruisce di tali compensi non può avere alcun Incarico Specifico retribuito con il Fondo d’Istituto, dovendo quindi rinunciare per contratto a tale opportunità.