Slogan
La tua guida verso un futuro di opportunità...
Team
Un team competente sempre accanto a te...
Scuola
Orientamento Scolastico e Universitario...
Docenti
Orientamento per Docenti...
Articoli
Articoli e Approfondimenti su Scuola e Pubblica Amministrazione...

Incredibile, il Senato approva la riforma della scuola

rip scuolaLa riforma della scuola firmata dal ministro Giannini sarà votata di nuovo alla Camera il 7 luglio, ma si tratta ormai di una mera formalità perché lo scoglio più arduo é stato superato ieri quando Renzi ha messo i senatori con le spalle al muro usando ancora lo strumento della fuducia.

  

Ha ottenuto così 159 voti favorevoli e 112 contrari, raggiungendo la cosiddetta maggioranza semplice; tra i senatori del PD solo Tocci, Mineo e Rita non hanno partecipato al voto, escludendo Casson che era in congedo. 

Il risultato é un MAXIEMENDAMENTO confezionato in origine dal Consiglio dei Ministri, passato alle commissioni parlamentari che l’hanno “ritoccato” senza mai cambiare la sostanza e tornato con la fiducia nelle mani della Camera che lo approverà formalmente senza più entrare nel merito. 

Risultato: 9 deleghe al Governo (uno dei temi più scottanti)  e 209 commi che si succedono senza titoli per orientarne la lettura in punti e sottopunti farciti di rinvii normativi. 

Dall’inizio di questa riforma il percorso è stato articolato e complesso, ma nonostante ciò non sono mai state prese seriamente in considerazione suggerimenti e proposte, pervenute da più parti e nemmeno le continue richieste dei sindacati. Le proteste sono state continue i docenti hanno fatto sentire la loro voce e la loro ragioni, culminate con lo sciopero del 5 maggio con migliaia di persone riversate nelle piazze (vedi articolo) e infine con il blocco degli scrutini.

Il Governo ignorando tutto ciò, ignorando la contrarietà proveniente da tutto il mondo della scuola, ha tirato dritto all’ obiettivo di portare a termine questa riforma che porta all‘involuzione di tutto il sistema Istruzione. Renzi ha contraddetto il suo partito, ha contraddetto persino se stesso fino a pochi giorni fa sembrava che la riforma della scuola sarebbe stata rinviata di un anno, ma subito dopo dichiara se passa il DDL 100mila assunzioni, altrimenti solo 22mila, quella che è stata definita la minaccia. 

I commenti sui media sono tantissimi, naturalmente tutti negativi, c’è chi parla di morte della Scuola Pubblica, fischi e urla al senato, secondo i sindacati è stata calpestata la Costituzione Italiana.

Inutile dire quali sono i punti sopravvissuti al rimaneggiamento perché un vero dietrofront non c’ è mai stato: su 100 mila assunti la metà saranno assunti solo GIURIDICAMENTE (un contentino, una forzatura) e finiranno nell’organico funzionale di potenziamento.  

Il “Super-Preside” sarà manager dell’autonomia come deciso all’inizio della Riforma e sarà valutato ogni tre anni da ispettori esterni (ma quanto esterni? )

Rimane ferma la chiamata diretta dei docenti e l’istituzione dei docenti scelti da lui stesso per collaborare secondo le sue direttive dietro compenso, inoltre valuterà i docentineo immessi in ruolo, dopo aver sentito il Comitato di valutazione, che sarà composto da tre insegnanti, un soggetto esterno, e due genitori (uno studente e un genitore al superiore); ricompenserà gli insegnanti migliori sulla base di criteri individuati dal Comitato di valutazione.

In queste condizioni è davvero difficile non pensare ad una scuola clientelare, che istituzionalizza il precariato con cadenza triennale, permette finanziamenti (ammesso che ci sia ancora chi crede nella scuola pubblica) e consente detrazioni per chi invece non ci crede più e può permettersi di dirottare i propri figli verso lidi privati.  

I sindacati dichiarano che continueranno le battaglie in tutte le sedi, senza escludere i tribunali.