Approvato articolo 10 del DDL “La Buona Scuola” sull’assunzione dei precari
L’esame dei 27 articoli del ddl “La Buona Scuola” è stato votato dalla Camera. La riforma passa adesso al Senato.
APPROVATO ARTICOLO SULL’ASSUNZIONE DEI PRECARI
L’ Aula della Camera ha approvato l’articolo 10 del ddl scuola, che prevede uno piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di precari a partire dall’1 settembre 2015: il piano riguarda i vincitori del concorso del 2012 e gli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, che per il prossimo anno scolastico avranno un incarico annuale. Si tratta di circa 100.000 precari. Il numero delle assunzioni (che riguardano solo la scuola primaria e secondaria), sarà determinato dal Ministero entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, sulla base delle indicazioni dei Dirigenti scolastici.
In base agli emendamenti approvati in commissione e poi in aula, tutti i vincitori del concorso del 2012 che non rientreranno nel piano straordinario di quest’anno, lo saranno comunque negli anni successivi. Per il personale docente della scuola dell’infanzia e primaria continua invece ad applicarsi, fino a totale scorrimento delle relative graduatorie ad esaurimento, la disposizione secondo cui l’accesso ha luogo per il 50% mediante concorsi per titoli ed esami e per il restante 50% attingendo a queste graduatorie citate. A questi concorsi potranno accedere solo i candidati in possesso di abilitazione all’insegnamento. Il numero degli idonei non vincitori del concorso non potrà superare il 10% del numero dei posti banditi e le graduatorie avranno validità al massimo triennale.
Un anno di prova, poi l’immissione in ruolo
La Camera ha poi approvato l’articolo 11 del ddl scuola che prevede un periodo di prova di un anno per i circa 100.000 precari che verranno assunti. La valutazione è affidata al dirigente scolastico, dopo aver sentito il Comitato per la valutazione dei docenti. Questo è costituito da dirigente scolastico, da due docenti della scuola stessa, da due genitori nelle scuole primarie e alle medie o da un genitore e da uno studente, alle superiori.
Stralciata, invece, la norma che prevede la possibilità di devolvere il 5 per mille alle scuole, mettendo a rischio i finanziamenti al terzo settore. “L’esecutivo condivide le riflessioni del relatore che hanno portato a esprimere questo parere”, ha detto in aula Giannini. “Non si intende accantonare e abbandonare – ha aggiunto il ministro – l’idea che questo articolo contiene e che ha un contenuto molto innovativo. Il Governo si impegna comunque, ritenendo comunque valida la bontà dell’articolo 17 del ddl (Cinque per mille) una volta trovati fondi diversi, non derivanti dall’ambito dell’istruzione, a un successivo provvedimento”.
Redazione scuolaE’ – sezione Lombardia