PERCHE’ SCIOPERARE IL 5 MAGGIO: 3 BUONE RAGIONI
PREMESSA
E’ giusto dire due parole prima sul rinvio delle prove invalsi previsto per il 5 Maggio: le prove INVALSI non sono comprese tra le prestazioni indispensabili (servizi minimi) e, quindi, nessun docente che intende aderire allo sciopero può essere precettato in nessun modo, né è tenuto a dichiarare in anticipo la propria decisione in merito all’adesione allo sciopero. Questo perché l’accordo attuativo della L.146/90 (allegato del CCNL 1998/2001) prevede, per la scuola, che in caso di sciopero il Dirigente individui un contingente per assicurare i c.d.”servizi minimi” (in attuazione dei criteri previsti nel contratto d’istituto ai sensi dell’art. 6 c. 2 lett. l del CCNL/07), ma esclusivamente nei casi definiti nell’accordo.
Ecco ora tre buoni motivi per cui aderire allo sciopero del 5 Maggio:
1) PER UNA RIFORMA SULLE VALUTAZIONI IN CHIAVE DEMOCRATICA
Con il DDL il Consiglio di istituto e il Collegio dei docenti non sono più gli organi deliberanti in materia di Pof, ma diventano organi consultivi perché di fatto sono esautorati dal dirigente scolastico che assume il pieno controllo del POF . Ciò perché il DDL si propone di “rafforzare la funzione del dirigente scolastico” a scapito evidentemente degli Organi collegiali e dell’autonomia didattica.
Stesso potere per quanto riguarda il fabbisogno dell’organico funzionale:l’introduzione dell’organico funzionale prevede circa 50.000 posti in più per il 2015-2016 Per l’anno prossimo 2015-2016 il dirigente scolastico individua il proprio fabbisogno sulla base di una stima “immediata” (dunque approssimativa), sentiti il Collegio docenti e il Consiglio d’istituto (art. 2 comma 13). In futuro invece sarà sempre il dirigente scolastico a richiederlo in base alle esigenze della scuola (progetti, scuole aperte, ecc) e sulla base del piano triennale predisposto entro il mese di ottobre.
E’ necessario quindi propendere per una funzione deliberativa degli organi collegiali nella definizione del Piano triennale.
2)CONTRO LA PRECARIZZAZIONE DEI DOCENTI
Con l’introduzione degli albi triennali e della discrezionalità del Dirigente Scolastico nel chiamare i docenti, si rischia di precludere ai docenti la possibilità di lavorare con continuità in quanto la “scelta” dei dirigenti in merito potrebbe essere fortemente condizionata e condizionare a sua volta la libertà di insegnamento.
Non solo: l’utilizzo dei docenti in organico funzionale per le supplenze fino a 10 giorni perché fa venir meno l’obiettivo del potenziamento dell’offerta formativa, visto che l’impiego dei docenti su specifici progetti diventerebbe del tutto residuale e che, in questo modo, si ignora anche il diritto degli studenti ad avere un supplente della materia.
3) LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO
E’ stata avanzata la proposta di valutazione del merito dei docenti affidata ad un Nucleo di Autovalutazione con il dirigente scolastico in funzione di presidente, ma salvaguardando la componente del collegio dei docenti attraverso una sua rappresentanza elettiva.
Ammesso che sia costituzionalmente ammissibile valutare i docenti meritevoli con una discrezionalita’ così ampia da sconfinare nel libero arbitrio, questa proposta arginerebbe in parte il problema; tuttavia ci si chiede se non fosse più utile lottare per una revisione degli aumenti stipendiali fermi ormai dal 2007 e valutare il merito dei docenti in una sede più partecipata con le parti sociali.
Redazione scuolaE’ Lombardia