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Ultime notizie: trasferimenti scuola primaria, approvazione DDL scuola, modello di reclamo I fascia ATA

Pubblichiamo alcune brevi notizie: 

APPROVATO IL TESTO DEL DDL 

la vii commissione ha concluso l’esame del ddl e steso il testo definitivo: ora inizia la discussione in aula parlamentare e dopo arrivera’ al senato. 

Quello che emerge dopo una prima occhiata, è che a quanto pare nulla è stato cambiato, né per quanto riguarda i poteri del Dirigente Scolastico, né per quanto riguarda albi triennali e graduatorie.

Gli scioperi, le manifestazioni, i fiumi di inchiostro che sono stati scritti, le interviste fatte, nulla è servito a far fare marcia indietro su questa riforma che sarà una vera scommessa……ma a quanto pare chi è disposto a scommettere è solo il governo di Renzi.

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PUBBLICATI I TRASFERIMENTI SCUOLA PRIMARIA 

Sono stati pubblicati in data odierna i trasferimenti relativi al personale docente di scuola primaria, i movimenti sono consultabili direttamente dal sito del M.I.U.R. al seguente link: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/movimenti_personale

GRADUATORIA PRIMA FASCIA ATA: modello di reclamo

Saranno a breve pubblicate le graduatorie provvisorie di prima fascia ATA, con date diverse nei vari USR provinciali, pubblichiamo nel frattempo il modello di reclamo avverso graduatoria di prima fascia ATA nell’area download del nostro sito.

Adozioni libri di testo-anno scolastico 2015/2016

tablet libroNella prospettiva di limitare il costo annuale che le famiglie devono sostenere per l’acquisto dei libri di testo, sono state adottate alcune normative a cui dovranno attenersi le istituzioni scolastiche.

 

1. Sviluppo della cultura digitale; considerata fonte di arricchimento economico, culturale e civile.
2. Scelta dei testi scolastici; che può essere deliberata dai docenti durante il collegio
3. Realizzazione diretta di materiale didattico digitale; la norma prevede che nel termine di un triennio, a decorrere dall’a.s. 2015/2016, gli istituti scolastici possano elaborare in autonomia il materiale didattico digitale per specifiche discipline, che sarà in seguito supervisionato da un docente per garantirne la qualità. Successivamente il materiale verrà inviato entro la fine dall’a.s. al ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per poi essere reso disponibile a tutte le scuole statali.

4. Abolizione vincolo pluriennale di adozione; a decorrere dall’a.s. 2015/2016 sono annullati i vincoli temporali di adozione dei testi scolatici (5 anni per la scuola primaria e 6 per la secondaria di I e II grado).
5. Istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione; i libri di testo per la 1^ e la 4^ classe della scuola primaria e per la 1^ classe della scuola secondaria di I grado, devono risultare rispondenti alle indicazioni nazionali.
6. Testi consigliati; possono essere indicati dal collegio dei docenti solo nel caso in cui rivestano carattere monografico o di approfondimento.
7. Riduzione tetti di spesa scuola secondaria; eventuali sforamenti degli importi relativi ai tetti di spesa della dotazione libraria obbligatoria delle classi di scuola secondaria di primo e di secondo grado debbono essere contenuti entro il limite massimo del 10 %
8. Prezzi di copertina libri di testo scuola primaria; i prezzi di copertina dei testi scolastici per la scuola primaria sono determinati secondo quanto previsto dal decreto ministeriale n. 781/2013.
9. Specifiche tecniche testi cartacei; tali specifiche devono riferirsi esclusivamente alla scuola primaria.

Le adozioni dei testi scolastici vengono deliberate dai collegi dei docenti nella seconda decade di Maggio. I dirigenti scolastici dovranno vigilare affinché tali adozioni siano deliberate nel rispetto dei vincoli di legge, assicurando che le scelte siano espressione di libertà, d’insegnamento e di autonomia professionale da parte dei docenti. Dal punto di vista dell’insegnante le scelte di testi e di materiali digitali validi, sono elementi fondamentali ed indispensabili per la sensibilizzazione e la crescita formativa e personale dei discenti. Si ricordi infine che, le istituzioni scolastiche paritarie possono adottare le medesime modalità di adozione di testi scolastici previste per le istituzioni statali.

 

Fonte: http://www.istruzione.it/allegati/2014/NOTA_ADOZIONI_LIBRI_TESTO.pdf

Nota 2016: http://www.istruzione.it/allegati/2015/PROT.%203690_29-04-2015[1].pdf

 

Prof.ssa Santina Sergi
Referente scuolaЀ – Sezione Calabria

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La riforma della scuola si dimentica dei C.P.I.A.

cpia

IL PARADOSSO DEI C.P.I.A. – CENTRI PROVINCIALI PER L’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI

CPIA a regime da settembre, ma la riforma se ne dimentica. 

PREMESSA 

Secondo dati dell’Indire, negli ultimi sei anni sono stati erogati, da CTP e scuole serali, quasi 130mila corsi, frequentati da più di due milioni di studenti, con più di 1 milione di attestati rilasciati. 

In un solo anno scolastico, ai CTP e ai corsi serali si sono iscritti in 200mila, tra non occupati e disoccupati, mentre più di 20mila sono stati i pensionati e più di 160mila gli stranieri. 

Ma i CPIA sono importanti anche per contrastare la dispersione scolastica. Nell’ultimo anno sono stati 132mila i giovani adulti (16-29 anni) frequentanti percorsi di istruzione, mentre quasi 40mila (pari al 12% dell’intera utenza), gli studenti tra i 16 e i 19 anni.

Il nuovo sistema di istruzione per gli adulti ha, tra i propri obiettivi, anche il contrasto del deficit formativo della nostra popolazione adulta, e rispondere adeguatamente ai nuovi bisogni formativi derivanti dalla trasformazione della struttura demografica del nostro paese (crescita percentuale degli anziani e degli stranieri). 

Da settembre 2015  infatti cambia l’istruzione degli adulti con l’apertura “a regime” dei CPIA: a ciascun iscritto verrà proposto di firmare la stipula di un “Patto formativo individuale”, secondo cui si potranno  seguire fino al 20% delle ore di lezione attraverso moduli online.

Con i  percorsi di primo livello si potranno conseguire il diploma di scuola media, in più sono previsti  corsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana per stranieri. I percorsi di secondo livello saranno invece realizzati dalle scuole superiori, con tre indirizzi: tecnica, professionale e artistica. 

Entro il 30 settembre, le scuole dovranno stipulare accordi di rete  con i percorsi offerti dai CPIA. 

Il 31 maggio (e, comunque, non oltre il 15 ottobre),è fissato il termine per le iscrizioni ai 124 CPIA che il Miur ha stabilito di attivare: quest’anno sono stati avviati già 56 CPIA in otto regioni. 

E’ appurato che nel documento governativo “La buona scuola” non c’è alcun riferimento all’Istruzione degli Adulti, nonostante la grande importanza su questo settore della scuola italiana e nemmeno ne hanno discusso alla Commissione Cultura in sede di proposizione di emendamenti. 

Ma facciamo un passo indietro perché il disastroso avvio dei CPIA deliberati per l’anno scolastico 2014/2015, nella completa assenza di rispetto della circolare 36 del 2014, che assegnava precisi ambiti di intervento al Ministero e agli Uffici periferici, è un segnale che parla chiaro. 

Non è il caso di soffermarsi sugli incredibili ritardi dell’Amministrazione che hanno causato forti disagi nella corretta funzionalità degli istituti oltre che contenziosi (ad esempio sulla spartizione dei “beni” e dei locali, sulle graduatorie di istituto del personale e sulla nomina dei supplenti). 

La mancata attribuzione dei codici da settembre e perdurata per alcuni mesi  alle istituzioni autonome dei CPIA ha poi determinato una serie di problemi che hanno  impedito  un regolare avvio dell’anno scolastico; per citare solo alcuni “disagi”: l’impossibilità di attivare un conto corrente che consenta di effettuare gli acquisti di cancelleria, di materiale didattico, di materiale di pulizia per un regolare avvio dell’anno scolastico (in alcune sedi – e parlo per esperienza personale –  sono andati avanti 5 mesi a portare carta igienica e sapone da casa, per non parlare di toner e carta A4); di ’accreditare i fondi spettanti al CPIA, di fare i contratti ai neo immessi in ruolo, o ai docenti sull’organico di fatto;  di sbloccare i finanziamenti dei progetti che garantiscono ad esempio i corsi di lingua italiana. 

Il tutto condito con una costante e onnipresente sensazioni di essere stati “abbandonati” dallo Stato, temporaneamente dimenticati: come a dire: stabiliamo e discipliniamo a grandi linee questa nuova Istituzione C.P.I.A.,  il resto – organico, disciplina dei corsi, dei gruppi di livello, avvio di tutti i periodi didattici,  – verrà da sé. 

Ci si chiede allora se l’obiettivo non dichiarato sia quello di una velata “dismissione”, o comunque una manovra per tagliare ancora gli organici e i fondi destinati a quella fetta di popolazione più debole e a rischio di “non integrazione” in una società che invece dovrebbe mirare ad integrarli il più possibile.  

Redazione ScuolaE’ – sezione Lombardia

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SCIOPERO DEL 5 MAGGIO: MIGLIAIA DI PERSONE RIVERSATE NELLE PIAZZE

sciopero 5 maggio 596x300Migliaia – Mezzo milione in tutta Italia -di persone oggi si sono riversate nelle piazze per esprimere il loro dissenso alla riforma di Renzi: docenti, genitori, studenti, personale A.T.A. a riprova del fatto che la scuola pubblica non è solo un luogo dove si definiscono progetti formativi, dove si stabiliscono piani triennali e si valutano i docenti più meritevoli. La scuola è fatta di persone, docenti, personale A.T.A., studenti, genitori: tutti attori coinvolti in quel processo prezioso di apprendimento e di consapevolezza che traghetterà i nostri ragazzi (ma non dimentichiamo anche gli adulti: perché anche insegnando si impara) verso una cittadinanza più cosciente e attiva, verso una realizzazione più piena e proiettata verso le sfide che il futuro ci propone.

 

Oggi il ministro dell’Istruzione Stefania Gannini ha ribadito: “Il Dirigente scolastico è un leader educativo…. e in quanto tale deve avere responsabilità funzionale in maniera formale, riconoscibile e valutabile”.

 

Quindi se il governo ha deciso di non ritrattare per quanto riguarda il rafforzamento del potere dei Dirigenti Scolastici, anzi, dichiara apertamente che i Dirigenti devono essere i leader formativi della scuola, certo è che per quanto riguarda L’INDIVIDUAZIONE DEI DOCENTI DA PARTE DEL PRESIDE qualcosa è stato cambiato, ma solo a parole.

 

Dice il ministro: “nel DDL non c’è alcuna indicazione di chiamata diretta di insegnanti da parte del dirigente: si sostituisce la graduatoria con un  elenco che mette in chiaro curriculum e profilo degli insegnanti”,

 

Non è chiaro se questa sia una perifrasi per negare il fatto che “l’individuazione” degli insegnanti affidata al DS (è di pochi giorni fa la modifica in Commissione Cultura alla camera del DDL nella parte in cui si sostituisce la parola “SCELGONO” con “INDIVIDUANO”) apre spazi troppo discrezionali e incerti per l’autonomia e la stabilità dei docenti, senza aggiungere che l’attuale sistema di chiamata su graduatorie è basata su un punteggio e non su un curriculum e un “profilo” che potrebbero dare adito a super-valutazioni o a esclusioni di profili altrettanto validi soprattutto se la scelta è unilaterale e non collegiale.

 

Sempre di pochi giorni fa la stessa modifica di cui sopra  stabiliva che i Dirigenti definiscono il Piano dell’Offerta Formativa triennale con gli organi collegiali  cioè “il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e amministrazione definiti dal Dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio di circolo o di Istituto.”

 

A quanto pare queste modifiche non sono bastate per mettere a tacere l’intera popolazione che oggi ha deciso di scioperare, e nemmeno lo parole sui cosiddetti “idonei” del concorso 2012 pronunciate dal Ministro Giannini oggi “Non hanno vinto un concorso: una cosa è avere la patente , una cosa è  la macchina.” fanno ben intendere di quanto poco il Ministro abbia a cuore il precariato italiano.

 

Redazione scuolaE’ Lombardia

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PERCHE’ SCIOPERARE IL 5 MAGGIO: 3 BUONE RAGIONI

scioperoMaggioPREMESSA

E’ giusto dire due parole prima sul rinvio delle prove invalsi previsto per il 5 Maggio: le prove INVALSI non sono comprese tra le prestazioni indispensabili (servizi minimi) e, quindi, nessun docente che intende aderire allo sciopero può essere precettato in nessun modo, né è tenuto a dichiarare in anticipo la propria decisione in merito all’adesione allo sciopero. Questo perché l’accordo attuativo della L.146/90 (allegato del CCNL 1998/2001) prevede, per la scuola, che in caso di sciopero il Dirigente individui un contingente per assicurare i c.d.”servizi minimi” (in attuazione dei criteri previsti nel contratto d’istituto ai sensi dell’art. 6 c. 2 lett. l del CCNL/07), ma esclusivamente nei casi definiti nell’accordo.

Ecco ora tre buoni motivi per cui aderire allo sciopero del 5 Maggio:

1) PER UNA RIFORMA SULLE VALUTAZIONI IN CHIAVE DEMOCRATICA
Con il DDL il Consiglio di istituto e il Collegio dei docenti non sono più gli organi deliberanti in materia di Pof, ma diventano organi consultivi perché di fatto sono esautorati dal dirigente scolastico che assume il pieno controllo del POF . Ciò perché il DDL si propone di “rafforzare la funzione del dirigente scolastico” a scapito evidentemente degli Organi collegiali e dell’autonomia didattica.
Stesso potere per quanto riguarda il fabbisogno dell’organico funzionale:l’introduzione dell’organico funzionale prevede circa 50.000 posti in più per il 2015-2016 Per l’anno prossimo 2015-2016 il dirigente scolastico individua il proprio fabbisogno sulla base di una stima “immediata” (dunque approssimativa), sentiti il Collegio docenti e il Consiglio d’istituto (art. 2 comma 13). In futuro invece sarà sempre il dirigente scolastico a richiederlo in base alle esigenze della scuola (progetti, scuole aperte, ecc) e sulla base del piano triennale predisposto entro il mese di ottobre.
E’ necessario quindi propendere per una funzione deliberativa degli organi collegiali nella definizione del Piano triennale.

2)CONTRO LA PRECARIZZAZIONE DEI DOCENTI
Con l’introduzione degli albi triennali e della discrezionalità del Dirigente Scolastico nel chiamare i docenti, si rischia di precludere ai docenti la possibilità di lavorare con continuità in quanto la “scelta” dei dirigenti in merito potrebbe essere fortemente condizionata e condizionare a sua volta la libertà di insegnamento.
Non solo: l’utilizzo dei docenti in organico funzionale per le supplenze fino a 10 giorni perché fa venir meno l’obiettivo del potenziamento dell’offerta formativa, visto che l’impiego dei docenti su specifici progetti diventerebbe del tutto residuale e che, in questo modo, si ignora anche il diritto degli studenti ad avere un supplente della materia.

3) LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO
E’ stata avanzata la proposta di valutazione del merito dei docenti affidata ad un Nucleo di Autovalutazione con il dirigente scolastico in funzione di presidente, ma salvaguardando la componente del collegio dei docenti attraverso una sua rappresentanza elettiva.
Ammesso che sia costituzionalmente ammissibile valutare i docenti meritevoli con una discrezionalita’ così ampia da sconfinare nel libero arbitrio, questa proposta arginerebbe in parte il problema; tuttavia ci si chiede se non fosse più utile lottare per una revisione degli aumenti stipendiali fermi ormai dal 2007 e valutare il merito dei docenti in una sede più partecipata con le parti sociali.

 

Redazione scuolaE’ Lombardia

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UTILIZZAZIONI E ASSEGNAZIONI PROVVISORIE FERME AL PALO

Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini tiene in scacco il personale docente e ata.

A quando la contrattazione?

Dall’operato del governo si denota insensibilità, incompetenza e poca attenzione alle aspettative di chi giustamente intende ricongiungersi (dopo anni di sacrifici) ai propri cari.

A tutt’oggi, infatti, non è stata avviata nessuna trattativa contrattuale in merito alla mobilità del personale interessato. 

scuolaÉ offre la propria disponibilità a tutto il personale della scuola che ne farà richiesta.

 

A cura della redazione scuolaÉ – sezione Calabria

 

Aggiornamento del 07/05/2015: è di oggi il primo incontro per il rinnovo del CCNI 2015/16 per le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie

TAR DEL LAZIO – ANNULLAMENTO CIRCOLARE N. 2 SULLE VISITE SPECIALISTICHE

vis specialistiche

Il TAR del Lazio, con la sentenza n. 5714 pubblicata in data 17 aprile 2015, ha annullato la Circolare Ministeriale 2/2014 adottata dalla Funzione Pubblica sulle assenze per visite specialistiche e ha affermato che l’Amministrazione non può emanare una circolare ministeriale per cambiare unilateralmente quanto stabilisce e regola il contratto.

 

Vediamo perché.

La CM impugnata, affermano i giudici amministrativi “è illegittima” in quanto la materia “trova il suo naturale elemento di attuazione nella disciplina contrattuale da rivisitare e non in atti generali che impongono modifiche unilaterali in riferimento a CCNL già sottoscritti”.
Si verrebbe a creare infatti una VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DI GERARCHIA DELLE FONTI, UN ECCESSO DI POTERE PER DIFETTO DEI PRESUPPOSTI, TRAVISAMENTO DELLE CIRCOSTANZE, SVIAMENTO.

Questo perché il testo legislativo, nella sua precedente conformazione, prevedeva invece l’espressione: “L’ASSENZA è giustificata”, in luogo di quella “il PERMESSO è giustificato .” e non prevedeva l’attestazione “anche in ordine all’orario”.
Con la circolare adottata dal Dipartimento della Funzione Pubblica quindi il dipendente che doveva effettuare una visita specialistica, si vedeva costretto a prendere un giorno di permesso per motivi famigliari oppure un permesso breve orario, a discapito del diritto alla salute tutelato dal CCNL.

 

ScuolaE’ Lombardia

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BULLISMO E CYBERBULLISMO: NUOVE LINEE GUIDA

cyberbullismo

Il documento, presentato ieri in Senato e inviato a tutte le scuole italiane, è stato realizzato da un gruppo di esperti del Miur, con la collaborazione di circa 30 Enti e Associazioni. Le Linee di orientamento per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo costituiscono – ha dichiarato il Ministro Giannini – “uno strumento con risorse, due milioni di euro, che permetterà di fare passi avanti”.

Il documento pone l’accento sul Cyber bullismo sostanzialmente per due motivazioni: 

la prima è legata al problema che facilità di accesso a pc, smartphone, tablet consente ai cyberbulli anche di potere agire in anonimato, per questo è necessario valutare, dunque, i fenomeni del cyberbullismo nella loro complessità e non soffermare l’attenzione solo sugli autori o solo sulle vittime ma considerare tutti i protagonisti nel loro insieme. 

La seconda è che, essendo I social network, i sistemi di messaggistica istantanea (instant messaging), di dating, strumenti di comunicazioni che si sono sviluppati soprattutto negli ultimi anni, si rende necessario prevedere una mirata formazione degli insegnanti e una condivisione di azioni e risultati raggiunti da parte delle scuole. 

Quest’ultime, proseguendo nel loro impegno, dovranno favorire la costituzione di reti territoriali allo scopo di realizzare progetti comuni e di valutare processi e risultati prodotti. 

Il progetto non demonizza questi nuovi strumenti di comunicazione e dichiara che, nell’ambito del contesto scolastico, i social possono essere adottati come strumenti di comunicazione validi ed efficaci sia per la divulgazione di materiali didattici, sia per la rilevazione del grado di soddisfazione degli studenti rispetto alle attività scolastiche, sia per la sensibilizzazione all’uso corretto della Rete, tuttavia è necessario responsabilizzare gli studenti. 

Gli studenti, infatti, devono essere responsabili della propria sicurezza in Rete e per questo diventa indispensabile che maturino la consapevolezza che Internet può diventare una pericolosa forma di dipendenza e che imparino a difendersi e a reagire positivamente alle situazioni rischiose, acquisendo le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole, così come suggerito dai documenti ufficiali dell’Unione Europea.

Fino ad oggi, il punto di riferimento sono stati gli Osservatori Regionali; Il MIUR intende promuovere la riorganizzazione delle funzioni e dei compiti fino ad oggi in capo ai suddetti Osservatori Regionali per rendere più facilmente accessibili le risorse finanziarie e umane. Questi ultimi , confluiranno sia nei Centri Territoriali di Supporto (CTS), istituiti nell’ambito del Progetto “Nuove Tecnologie e Disabilità” dagli Uffici Scolastici Regionali in accordo con il MIUR e collocati, a livello provinciale, presso scuole Polo sia nelle loro articolazioni territoriali. 

MA IN CHE MODO POTRANNO AGIRE LE SINGOLE ISTITUZIONI? 

ATTIVITA’ PREVISTE DALL’OFFERTA FORMATIVA 

Le singole istituzioni scolastiche integreranno l’offerta formativa con attività finalizzate alla prevenzione e al contrasto del bullismo e del cyberbullismo, nell’ambito delle tematiche afferenti a Cittadinanza e Costituzione per tradurre i “saperi” in comportamenti consapevoli e corretti, indispensabili a consentire alle giovani generazioni di esercitare la democrazia nel rispetto della diversità e delle regole della convivenza civile.

Le indicazioni relative ad un utilizzo sicuro della Rete da parte degli studenti potranno essere oggetto di specifici moduli didattici, da inserire nel Piano dell’Offerta Formativa (POF). Tutti i componenti della comunità educante, infatti, sono chiamati a dare comunicazione immediata di comportamenti legati al cyberbullismo, anche non verbali, a tutti i soggetti coinvolti (Collegio dei docenti, Consiglio d’istituto, famiglie) e collaboreranno alla predisposizione di misure finalizzate ad un utilizzo corretto della Rete e degli strumenti informatici nel Regolamento di Istituto.

Infine, in presenza di adeguate risorse umane e strumentali, ciascuna istituzione scolastica o rete di scuole metterà a disposizione strumenti di supporto alle attività didattiche dei docenti (forum di discussione, blog e lezioni online). 

AZIONI MIRATE DELLE SINGOLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE 

È auspicabile che le singole istituzioni scolastiche, tra le specifiche azioni da programmare possano prevedere le seguenti: 

– favorire la collaborazione attiva dei genitori prevedendo anche percorsi di formazione tenuti da esperti impostati anche sulla base dell’analisi dei bisogni; 

– aggiornamento del Regolamento di Istituto con una sezione dedicata all’utilizzo a scuola di computer, smartphone e di altri dispositivi elettronici; 

– comunicazione agli studenti e alle loro famiglie sulle sanzioni previste dal Regolamento di Istituto nei casi di bullismo, cyberbullismo e navigazione online a rischio; 

– somministrazione di questionari agli studenti e ai genitori finalizzati al monitoraggio; 

– ideazione e realizzazione di campagne pubblicitarie attraverso messaggi video e locandine informative; 

– creazione sul sito web della scuola di una sezione dedicata ai temi del bullismo e/o cyberbullismo in cui inserire uno spazio riservato alle comunicazioni scuola-famiglia e una chat dedicata gestita dagli studenti eventualmente attraverso i loro rappresentanti; 

– apertura di uno Sportello di ascolto online e/o face to face presso ciascuna scuola sede di CTS; 

– utilizzo di procedure codificate per segnalare alle famiglie, Enti e/o organismi competenti i comportamenti a rischio; 

– valorizzazione del ruolo del personale scolastico e, in particolare, degli assistenti tecnici al fine di un utilizzo sicuro di Internet a scuola; 

AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DEI DOCENTI 

Queste tematiche, rintracciabili anche sul sito istituzionale dedicato ai fenomeni del bullismo e cyberbullismo www.generazioniconnesse.it, potranno essere fruite inoltre per la formazione in servizio, non obbligatoria, di competenza delle istituzioni scolastiche autonome che predispongono annualmente un piano di formazione finalizzato allo sviluppo professionale dei docenti e rispondente alle norme e alle direttive previste a livello nazionale sui temi della formazione del personale della scuola. 

Innovazione radicale, quindi, per docenti e formatori che impone loro una preparazione specifica per rispondere ai nuovi stili cognitivi e comunicativi degli studenti. Ne scaturisce il ruolo fondamentale che deve assumere la Comunità scolastica nel guidare gli studenti verso la consapevolezza dei propri diritti e doveri di “cittadini virtuali”

 

scuolaE’ Lombardia

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730 – sperimentazione precompilato, come, dove, quando…

730 2015

Il modello 730 precompilato per l’anno 2015, relativo ai redditi 2014, potrà essere presentato attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps a partire dal 15 aprile, per poi essere inviato dal 1 maggio fino al 7 luglio.

L’aspetto negativo è che per il primo anno di questa fase sperimentale, il canale telematico non può essere usato per le dichiarazioni congiunte. Ciò significa che per tali dichiarazioni bisogna rivolgersi ad un professionista, ad un CAF, al sostituto d’imposta nel caso presti assistenza fiscale oppure bisogna predisporre due dichiarazioni precompilate distinte per ciascun coniuge.

Da quest’anno farsi assistere comporta delle spese anche nel caso si presenti un precompilato, questo perchè le responsabilità ricadono sugli incaricati nel caso di interessi, sanzioni e imposte. Infatti caf o professionisti abilitati devono apporre un visto di conformità sui dati della dichiarazione anche se presentata precompilata.

Ma vediamo come si possono ottenere le credenziali ed il PIN per la presentazione telematica attraverso l’Agenzia delle Entrate:

 

  • Online attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate tramite questo Link
  • Attraverso il call center al numero 848.800.444
  • Direttamente presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate
  • Con la Carta Nazionale dei Servizi attraverso il lettore smartcard

 

Nei primi due casi bisogna procurarsi oltre al codice fiscale il reddito complessivo presentato nel 2014, la prima parte del PIN viene subito rilasciata, la seconda sarà consegnata per posta al proprio domicilio entro 15 giorni.

Anche per i dipendente delle scuole, non sarà quindi possibile presentare il modello 730/2015 attraverso il portale NOIPA, ma bisogna utilizzare i canali sopraindicati.

 

Clicca qui per la guida dell’Agenzia delle Entrate

 

A cura della redazione scuolaE’ – sezione Lombardia

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