PREMIO NAZIONALE “COMUNI VIRTUOSI”

I COMUNI  CHE VORRANNO PRESENTARE LA PROPRIA  CANDIDATURA HANNO TEMPO FINO AL 31 OTTOBRE.

Ass comuni virtuosi

Premiare le buone pratiche in ambito ambientale perché servano da esempio e si diffondano in tutta Italia. Con questo spirito riparte il Premio nazionale “Comuni Virtuosi”, giunto alla sua tredicesima edizione e il cui bando di partecipazione rivolto alle amministrazioni comunali è consultabile al link https://comunivirtuosi.org/iniziative/premio-comuni-virtuosi/. Gli enti locali che vorranno presentare la propria candidatura hanno tempo fino al 31 ottobre 2019.

Al premio possono concorrere tutti gli enti locali che abbiano avviato politiche di sensibilizzazione, progetti, azioni e iniziative di sostegno alle “buone pratiche locali” dove l’aspetto della prevenzione sia prevalente e i progetti siano caratterizzati da un’accurata rendicontazione e misurazione dei risultati ottenuti e presentino elementi di novità e innovazione.
Il premio mira a riconoscere le attività virtuose di gestione del territorio (ad esempio progetti di cementificazione zero, recupero di aree dismesse, progettazione partecipata, bioedilizia, ecc.), di impronta ecologica della “macchina comunale” (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche, ecc.); di gestione dei rifiuti (economia circolare, raccolta differenziata porta a porta spinta con tariffazione puntuale, progetti per la riduzione dei rifiuti e riuso, ecc.), mobilità sostenibile (car-sharing, car-pooling, trasporto pubblico integrato, piedibus, scelta di carburanti alternativi al petrolio e meno inquinanti, ecc.) e la promozione di nuovi stili di vita più sostenibili (progetti per stimolare nella cittadinanza scelte quotidiane sobrie e sostenibili, quali: autoproduzione, filiera corta, cibo biologico e di stagione, sostegno alla costituzione di gruppi di acquisto, turismo ed ospitalità sostenibili, promozione della cultura della pace, cooperazione e solidarietà, disimballo dei territori, diffusione commercio equo e solidale, autoproduzione, finanza etica, ecc.).
I comuni possono partecipare con uno o più progetti. Il termine per la presentazione è fissato per il 31 ottobre 2019. La Cerimonia di premiazione avverrà nel corso di un incontro pubblico che si terrà a Crema (CR) sabato 14 dicembre 2019, a partire dalle ore 15, presso la Sala Pietro da Cemmo – Museo Civico Cremasco.

Di seguito tutti i vincitori del Premio dalla sua prima edizione ad oggi.

2007 – Mezzago (MB) e Avigliana (TO)

2008 – Ponte nelle Alpi (BL)

2009 – Bra (CN)

2010 – Corchiano (VT)

2011 – Castellarano (RE)

2012 – Massarosa (LU)

2013 – Montechiarugolo (PR)

2014 – Frattaminore (NA)

2015 – Seravezza (LU)

2016 – Marano Vicentino (VI)

2017 – Montelepre (PA)

2018 – Cavareno (TN)

Per visionare tutti i progetti dei comuni finalisti delle passate edizioni consulta il link:  https://comunivirtuosi.org/iniziative/premio-comuni-virtuosi/.

Consulta il bando

Dott. Cosimo Vincenzo Piluso

 Referente scuolaÉ – Pistoia – Sezione Docenti

Fonte: Ministero dell’ambiente

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Piano Nazionale Cinema per la Scuola, lanciati i nuovi bandi per l’anno scolastico 2019/2020

1600x900 1564067781801 2019.07.25 la Rai per Venezia immagine apertura nsMartedì 3 settembre, in occasione della 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, presso l’Italian Pavilion all’Hotel Excelsior del Lido, si è svolta la conferenza stampa congiunta MiBAC – MIUR per lanciare i nuovi bandi del Piano Nazionale Cinema per la Scuola, relativi all’anno scolastico 2019/2020.

Il Piano Nazionale Cinema per la Scuola, previsto dalla Legge Cinema e Audiovisivo n.220 del 2016, nasce a seguito di un Protocollo d’Intesa tra MiBAC e MIUR sottoscritto nel marzo 2018 e finalizzato all’inclusione nelle scuole del linguaggio cinematografico e audiovisivo come strumento educativo in grado di facilitare l’apprendimento ed essere utilizzato trasversalmente nei percorsi curriculari.

Per l’a.s. 2019/2020 sono state messe a disposizione del Piano risorse pari a 12 milioni di euro, prevedendo la conferma delle Azioni Cinema Scuola Lab, Visioni Fuori Luogo e Buone Pratiche, Rassegne e Festival, nonché la prosecuzione del Piano di Comunicazione nazionale, della piattaforma nazionale e la nuova edizione della Giornata Nazionale Cinema per la Scuola.

La formazione dei docenti da quest’anno verrà gestita a livello centrale e uniformata su tutto il territorio nazionale attraverso un unico modello di formazione, frutto della sintesi delle migliori esperienze realizzate durante lo scorso anno dalle 6 scuole capofila assegnatarie del bando Operatori di Educazione Visiva a Scuola. I corsi di formazione garantiranno la copertura dell’intero territorio nazionale e verranno gestiti da un comitato scientifico nazionale e da 20 scuole polo regionali. Sono state, inoltre, implementate le iniziative speciali con la previsione di un Bando nazionale tematico, A scuola con Fellini, dedicato al centenario della nascita di Federico Fellini, e di un Progetto di monitoraggio nazionale e attività tecnico-amministrative utili alla valutazione delle azioni promosse e a orientare l’Amministrazione nella programmazione delle attività future.

La presentazione dei nuovi bandi – alla presenza del Direttore Generale Cinema e Audiovisivo, Mario Turetta, del Dirigente dell’Ufficio II della DG per lo Studente, l’integrazione e la partecipazione del MIUR, Giuseppe Pierro, della Dirigente del Servizio II Cinema e Audiovisivo della DG Cinema, Maria Giuseppina Troccoli, e di Bruno Zambardino, funzionario ILC presso DG Cinema è stata anche l’occasione per illustrare i primi esiti delle annualità precedenti. Per l’a.s. 2017/2018 e per l’a.s. 2018/2019 il Piano ha già erogato risorse pari a 23,5 milioni di euro attraverso l’emanazione di 5 Bandi rivolti a Enti, Fondazioni, Associazioni e scuole di ogni ordine e grado, dimostrando una larghissima partecipazione con oltre 800 progetti presentati e 496 progetti finanziati.

La partecipazione ai bandi per regione si è rivelata proporzionale alla popolazione scolastica, con in testa il Lazio (167 progetti), la Campania (100) e la Lombardia (97). Le iniziative sostenute hanno riguardato e coinvolto tutte le tipologie di scuole, tra cui emergono chiaramente gli istituti comprensivi, che rappresentano il 36,6% delle istituzioni scolastiche partecipanti.

L’ottimo riscontro è prova della grande necessità e volontà da parte delle istituzioni scolastiche e degli operatori culturali di dotarsi di strumenti di formazione in grado di sostenere l’educazione visiva a scuola e di attività operative che, attraverso il cinema, l’audiovisivo e le sue evoluzioni, guidino gli studenti verso una conoscenza diretta di quest’arte e del suo prezioso sguardo sulla realtà.

Insegnante Antonella Sergi
Referente scuolaЀ – Sezione Lombardia

Fonte MIUR

Info e contatti
www.cinema.beniculturali.it

www.monitor440scuola.it

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ANNO DI PROVA PER I DOCENTI NEO-ASSUNTI E PER I DOCENTI CHE HANNO OTTENUTO IL PASSAGGIO DI RUOLO.

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ATTIVITÀ’ FORMATIVE PER L’A.S. 2019-2020.

L’immissione in ruolo di un consistente numero di docenti, che avverrà all’inizio dell’a.s. 2019-20, rappresenta una scadenza importante per il nostro sistema educativo, che potrà avvalersi di nuove energie professionali, assicurando nel contempo il dovuto ricambio generazionale del corpo docente. Affinché questo evento risponda alle aspettative è necessario accompagnarlo con significative iniziative di formazione e di supporto, che consentano di inserire pienamente i docenti neo-assunti nella comunità professionale di prima assegnazione, offrendo loro il “senso” di una comunità che li sa accogliere e valorizzare. A tal fine è opportuno che il percorso di formazione e prova sia avviato tempestivamente, come del resto è avvenuto negli scorsi anni, anche in virtù di un modello formativo ormai consolidato e ben strutturato nelle sue diverse fasi.
1. La formazione dei docenti neo-assunti 2019-2020

Negli ultimi anni scolastici il modello di formazione per i docenti neo-assunti ha subito un profondo cambiamento, in relazione a quanto previsto dal D.M. 850/2015. Il percorso si è meglio articolato nelle sue diverse fasi di: incontri in presenza, laboratori formativi, osservazione in classe (peer review), attività sulla piattaforma on line, connessione con il periodo di prova. Determinante è risultato il ruolo del docente tutor, che affianca il docente nel percorso del primo anno con compiti di supervisione professionale. Significative, inoltre, appaiono le azioni che i neo-assunti devono compiere sulla piattaforma INDIRE, come l’elaborazione di un proprio bilancio di competenze e la costruzione di un portfolio di documentazione e riflessione sull’attività didattica. Molto positiva si è rivelata la possibilità del visiting (cioè di sostituire parte dei laboratori in presenza, con la visita “guidata” ad istituzioni scolastiche innovative). Queste motivazioni hanno suggerito di confermare anche per l’anno scolastico 2019-2020 le caratteristiche salienti del modello formativo, con alcune puntualizzazioni che possono ulteriormente qualificare l’esperienza formativa dei docenti neo-assunti e facilitare l’azione organizzativa dell’amministrazione e delle scuole. Viene confermata la durata complessiva del percorso, quantificato in 50 ore di impegno, considerando sia le attività formative in presenza (valorizzando una didattica di tipo laboratoriale), l’osservazione in classe (da strutturare anche mediante apposita strumentazione operativa), la rielaborazione professionale, mediante gli strumenti del “bilancio di competenze”, del “portfolio professionale”, del patto per lo sviluppo formativo, secondo modelli che saranno forniti da INDIRE su supporto digitale on line. Viene confermata la possibilità del visiting a scuole innovative, che prevede tuttavia la partecipazione di un contingente ridotto di docenti (su domanda) a scuole caratterizzate da un contesto professionale innovativo. Questa limitazione appare opportuna per mantenere a questa metodologia formativa il carattere sperimentale che la caratterizza e per acquisire ulteriori elementi di valutazione anche in considerazione di un’eventuale estensione ai docenti di ruolo già in servizio. Infine, per l’organizzazione dei laboratori formativi vengono suggeriti alcuni temi prioritari, salvaguardando comunque la flessibilità delle metodologie e dei tempi.
2. Conferma del percorso formativo per i docenti neo-assunti
a) Incontri iniziali e di restituzione finale
È opportuno che gli incontri iniziali di carattere informativo per i docenti neo-assunti, anche per gruppi differenziati, siano calendarizzati in ogni territorio a partire dal mese di ottobre 2019. Durante questi incontri verranno fornite indicazioni sulle diverse fasi del percorso di formazione e saranno illustrati i materiali di supporto per la successiva gestione delle attività. Le informazioni dovranno aiutare i docenti a meglio inserirsi nelle dinamiche della vita professionale, anche con indicazioni di carattere operativo (ad esempio, l’utilità di accedere ai benefici del sistema previdenziale Espero). E’ consentita, a richiesta, la partecipazione del docente tutor. Sarebbe utile affiancare alle informazioni tecniche, anche comunicazioni di sicuro valore culturale. Gli incontri potranno essere organizzati a diversa scala territoriale, secondo la programmazione stabilita dagli USR o dagli Uffici territoriali, d’intesa con le scuole polo (v. oltre).
Per ciò che riguarda invece gli incontri di restituzione finale, si suggerisce di organizzare eventi di carattere professionale attraverso il coinvolgimento e le testimonianze dei diretti protagonisti degli eventi formativi (es. docenti partecipanti al visiting o a laboratori particolarmente coinvolgenti, tutor, dirigenti scolastici), oltre che esperti di sviluppo professionale e comunità professionale. Dovranno comunque essere adottate formule organizzative flessibili, per evitare generiche e improduttive assemblee plenarie. Il tempo da dedicare agli incontri iniziali e finali è pari a 6 ore complessive.
b) Laboratori formativi
La struttura dei laboratori formativi (incontri a piccoli gruppi, con la guida operativa di un tutor-formatore) implica complessivamente la fruizione di 12 ore di formazione. Sulla base dei contenuti offerti, del livello di approfondimento, della dimensione operativa, potranno essere adottate soluzioni differenziate, con durata variabile dei moduli (di 3 ore, di 6 ore o più). Per gli argomenti da affrontare si rimanda alle tematiche previste dall’art. 8 del D.M. 850/2015. Appare prioritario dedicare una specifica attenzione ai temi dell’educazione alla sostenibilità (per la sua valenza trasversale). Al fine di sostenere tale attività sulla piattaforma Indire saranno messi a disposizione strumenti didattici utili per progettare materiali didattici sui vari temi e successivamente documentarli all’interno del proprio portfolio formativo e professionale nell’apposita sezione predisposta sulla piattaforma on-line. Le scuole polo per la formazione, cui verranno assegnati i fondi per la formazione, potranno delegare l’organizzazione dei laboratori ad altre scuole del territorio che hanno un’esperienza consolidata nel percorso di formazione neoassunti o particolarmente esperte nella formazione su determinate tematiche (es. competenze digitali, inclusione, sostenibilità, etc.), fermo restando che le attività di rendicontazione dovranno essere comunque sempre effettuate dalla scuola polo.
c) Visite a scuole innovative
A domanda degli interessati, e per un massimo di 3.000 docenti (distribuiti in base alla tabella in allegato A) saranno programmate, a cura degli USR, visite di singoli docenti neo-assunti o di piccoli gruppi, a scuole accoglienti che si caratterizzano per una consolidata vocazione all’innovazione organizzativa e didattica finalizzata a favorire il confronto, il dialogo e il reciproco arricchimento. Le visite, per il loro carattere “immersive”, dovranno essere capaci di suscitare motivazioni, interesse, desiderio di impegnarsi in azioni di ricerca e di miglioramento.
Per la scelta delle scuole da visitare, si potrà fare riferimento a scuole con progetti innovativi riconosciuti o comunque validati dagli USR, al fine di far conoscere ai neoassunti contesti di applicazioni concrete di nuove metodologie didattiche, di innovazioni tecnologiche, di efficace contrasto alla dispersione scolastica. Determinante è la disponibilità della scuola prescelta nel mettere a disposizione durante la visita figure per un’accoglienza qualificata. Per l’individuazione dei docenti neoassunti partecipanti dovranno essere preventivamente resi pubblici i criteri adottati. Questa attività potrà avere la durata massima di due giornate di “full immersion” nelle scuole accoglienti, ed è considerata sostitutiva (in parte o in toto) del monte-ore dedicato ai laboratori formativi, per una durata massima di 6 ore nell’arco di ognuna delle due giornate.
d) Attività di peer to peer, tutoraggio e ruolo dei tutor e dei dirigenti scolastici
Per ciò che concerne l’osservazione in classe rimane confermato quanto previsto dall’art. 9 del D.M. 850/2015. L’attività da svolgere a scuola è pari a 12 ore. In questo quadro, va valorizzata la figura del tutor accogliente che assicura il collegamento con il lavoro didattico sul campo e si qualifica come “mentore” per gli insegnanti neo-assunti, specie di coloro che si affacciano per la prima volta all’insegnamento. Il profilo del tutor si ispira alle caratteristiche del tutor accogliente degli studenti universitari impegnati nei tirocini formativi attivi (cfr. D.M. 249/2010); la sua individuazione spetta al Dirigente Scolastico attraverso un opportuno coinvolgimento del Collegio dei docenti. Ad ogni docente in periodo di prova verrà assegnato un tutor di riferimento, preferibilmente della stessa disciplina, area disciplinare o tipologia di cattedra ed operante nello stesso plesso. In ogni modo il rapporto non potrà superare la quota di tre docenti affidati al medesimo tutor. Al fine di riconoscere l’impegno del tutor durante l’anno di prova e di formazione, le attività svolte (progettazione, confronto, documentazione e l’eventuale partecipazione agli incontri iniziali e finali di cui alla lettera a) potranno essere attestate e riconosciute dal Dirigente Scolastico come iniziative di formazione previste dall’art. 1, comma 124 della L. 107/2015. Inoltre, apposite iniziative di formazione per i docenti tutor saranno organizzate dagli USR utilizzando quota-parte dei finanziamenti per attività regionali. Le iniziative, che potranno avvalersi della collaborazione di strutture universitarie o enti accreditati, metteranno al centro la sperimentazione di strumenti operativi e di metodologie di supervisione professionale (criteri di osservazione in classe, peer review (Valutare i docenti osservandoli nel lavoro in classe), documentazione didattica, counceling professionale, ecc.). I Dirigenti Scolastici procederanno all’individuazione tempestiva dei tutor per i docenti in anno di formazione, prospettando loro gli impegni previsti (per cui si rimanda a quanto previsto nel D.M. 850/2015), tenendo conto degli impegni formativi complessivi per il personale. Anche per i docenti che devono ripetere un nuovo periodo di prova e formazione va prevista la nomina di un docente tutor, possibilmente diverso da quello che lo ha accompagnato nel primo anno di servizio. Si segnala il compito educativo e di orientamento, oltre che di garanzia giuridica, affidato al Dirigente Scolastico, in quanto la norma gli assegna la funzione di verifica e apprezzamento della professionalità dei docenti che aspirano alla conferma in ruolo. A tal fine si riconferma l’impegno del Dirigente Scolastico nell’osservazione e nella visita alle classi in cui i docenti neo-assunti prestano servizio. Analogamente si raccomanda un contatto frequente tra il Dirigente Scolastico e i tutor.
e) Attività sulla piattaforma INDIRE
L’apertura dell’ambiente on-line, predisposto da INDIRE, avverrà entro il mese di novembre 2019, al fine di garantire una più ampia disponibilità della piattaforma ai docenti neoassunti. Le attività on-line vedranno alcune variazioni e semplificazioni di carattere editoriale, per assicurare il migliore collegamento tra le varie sequenze del portfolio e le attività in presenza. Viene confermato l’ambiente on-line pubblico in supporto ai diversi soggetti impegnati nella formazione, in modo da assicurare un’interazione tra i partecipanti alla formazione e le strutture responsabili dell’organizzazione. Si conferma il significato dell’attività on-line, non come attività a sé stante e fine a se stessa (che corrisponde forfettariamente a 20 ore di impegno), ma come strettamente connessa con le parti in presenza, per consentire di documentare il percorso, riflettere sulle competenze acquisite, dare un “senso” coerente al percorso complessivo. Si conferma, infine, che la presentazione del portfolio di fronte al Comitato di valutazione sostituisce l’elaborazione di ogni altra relazione.
3. Personale docente tenuto al periodo di prova e di formazione
Si conferma quanto previsto dall’art. 2, comma 1 del D.M. 850/2015. Sono in particolare tenuti al periodo di formazione e prova tutti i docenti:
– neoassunti a tempo indeterminato al primo anno di servizio;
– assunti a tempo indeterminato negli anni precedenti per i quali sia stata richiesta la proroga del periodo di formazione o prova che non abbiano potuto completarlo;
– che, in caso di valutazione negativa, ripetano il periodo di prova;
– che abbiano ottenuto il passaggio di ruolo.
Inoltre, si ricorda che i docenti, assunti con contratto a tempo determinato nell’a.s. 2018/2019 da D.D.G. n. 85/2018 e per i quali sia stato prorogato il periodo di prova o in caso di valutazione negativa, dovranno svolgere o ripetere il periodo di formazione e prova secondo quanto previsto dalla nota AOODGPER prot. n. 41693 del 21/09/2018 – percorso annuale FIT.
Non devono svolgere il periodo di prova i docenti:
– che abbiano già svolto il periodo di formazione e prova nello stesso ordine e grado di nuova immissione in ruolo;
– che abbiano ottenuto il passaggio di ruolo e abbiano già svolto il periodo di formazione e prova nel medesimo ordine e grado;
– destinatari di nuova assunzione a tempo indeterminato che abbiano già svolto il periodo di formazione e prova nello stesso ordine e grado, compreso l’eventuale percorso FIT ex DDG 85/2018;
– già immessi in ruolo con riserva, che abbiano superato positivamente l’anno di formazione e di prova e siano nuovamente assunti da Concorso straordinario 2018 per infanzia e primaria per il medesimo posto (come precisato dal D.M. 17/10/2018, art. 10, c. 5)
– che abbiano ottenuto il trasferimento da posto comune a sostegno e viceversa nell’ambito del medesimo ordine e grado, nonché i docenti già titolari di posto comune/sostegno destinatari di nuova assunzione a tempo indeterminato da altra procedura concorsuale su posto comune/sostegno del medesimo ordine e grado.

Insegnante Antonella Sergi
Referente scuolaЀ – Sezione Lombardia

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COME INVIARE UNA MAD (DOMANDA DI MESSA A DISPOSIZIONE)… ANNO NUOVO (2019/2020) PROBLEMA VECCHIO

mad SE

Nonostante il Ministro dell’Istruzione, abbia più volte ribadito “ l’addio alle MAD”, nella realtà dei fatti le segreterie scolastiche si ritroveranno anche in quest’anno scolastico a coprire i posti vacanti con personale supplente, ma non solo, saranno sempre più numerose le scuole che esauriranno le graduatorie d’Istituto e dovranno ricorrere a personale fuori graduatoria con la messa a disposizione. Infatti, il dirigente scolastico, all’atto dell’esaurimento della graduatoria di istituto, ivi comprese le graduatorie delle istituzioni scolastiche viciniori, in un’ottica di trasparenza, pubblica gli elenchi di aspiranti docenti che abbiano presentato istanza di MAD. (Gli eventuali contratti a tempo determinato stipulati, a seguito di procedura comparativa, con aspiranti non inseriti in graduatoria e tramite MAD sono soggette agli stessi vincoli e criteri previsti dal regolamento, ivi incluse le sanzioni previste dall’articolo 8).

Procedura invio domanda messa a disposizione

La messa a disposizione, o MAD, è una richiesta utilizzabile sia da tutti gli aspiranti docenti inclusi nelle graduatorie di istituto, sia dai laureati fuori da ogni graduatoria. La domanda informale sarà inoltrata dal candidato attraverso questi strumenti:

– e-mail certificata (PEC)

– fax

– raccomandata A/R

– brevi manu al singolo istituto scolastico

– e-mail (questo strumento non garantisce la ricezione da parte dell’istituto).

Anche se noi consigliamo l’utilizzo della posta elettronica ordinaria (PEO) o meglio ancora certificata (PEC), per andare incontro alle pubbliche amministrazioni che hanno l’obbligo di dematerializzare la documentazione.

Non esistono limiti di invio delle domande. Il docente può inviare la domanda di messa a disposizione per l’anno scolastico in corso verso tutte le scuole di tutte le province. Per avere maggiore visibilità è consigliabile inserire nell’oggetto i dati salienti come riportato di seguito:

MESSA A DISPOSIZIONE – NOME E COGNOME – CLASSI DI CONCORSO – DOMICILIO

Si consiglia inoltre l’invio di una messa a disposizione sintetica ma completa di tutte le informazioni rilevanti per la scuola.

Clicca qui per scaricare il modello in formato word dall’AREA DOWNLOAD del nostro sito.

Insegnante Antonella Sergi
Referente scuolaЀ – Sezione Lombardia

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L’EDUCAZIONE CIVICA È LEGGE … l’insegnamento partirà nel 2020, ma bussetti vuole anticipare l’avvio con un decreto.

educazione civicaIl 20 Agosto 2019 è stata emanata la legge che avvia l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole. Il 5 settembre 2019 entrerà ufficialmente in vigore e sarà attuata dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo alla messa in vigore della suddetta legge. In particolare in base all’articolo 2 della citata legge “a decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all’entrata in vigore della presente legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione è istituito l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, che sviluppa la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società. Iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile sono avviate dalla scuola dell’infanzia”. Le istituzioni scolastiche prevedono un piano di insegnamento trasversale dell’educazione civica che non potrà essere inferiore alle 33 ore annue, le quali si svolgeranno nell’ambito del monte orario obbligatorio. La legge dichiara, inoltre, l’affido dell’insegnamento, come si legge nell’articolo articolo 2, comma 4, “in contitolarità, a docenti sulla base di curricolo di cui al comma 3”, quindi alle risorse dell’organico dell’autonomia. Per le scuole del secondo ciclo, l’educazione civica sarà materia dei docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche. Tornando al testo della legge, merita attenzione l’art. 3 il quale stabilisce lo Sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento:

1. In attuazione dell’articolo 2, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono definite linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica che individuano, ove non già previsti, specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi specifici di apprendimento, in coerenza con le Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, nonché con il documento Indicazioni nazionali e nuovi scenari e con le Indicazioni nazionali per i licei e le linee guida per gli istituti tecnici e professionali vigenti, assumendo a riferimento le seguenti tematiche: 

a) Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale;
b) Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;
c) educazione alla cittadinanza digitale, secondo le disposizioni dell’articolo 5;
d) elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro;
e) educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;
f) educazione alla legalità e al contrasto delle mafie;
g) educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni;
h) formazione di base in materia di protezione civile.

2. Nell’ambito dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica sono altresì promosse l’educazione stradale, l’educazione alla salute e al benessere, l’educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva. Tutte le azioni sono finalizzate ad alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura.
Per ulteriori chiarimenti vai al testo integrale della legge.

Insegnante Antonella Sergi
Referente scuolaЀ – Sezione Lombardia

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SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE 70 MILIONI IN PIÙ, SI TRATTA DI UNA CONFERMA DELL’ IMPEGNO DEL GOVERNO A SOSTENERE UNO STRUMENTO STRAORDINARIO PER I GIOVANI

articoloCi saranno più ragazzi che potranno vivere un’esperienza che cambia loro la vita e li arricchisce dal punto di vista umano e professionale. Infatti grazie ai provvedimenti del Governo potranno partire circa 53mila ragazzi invece dei circa 27.000 che sarebbero partiti con i fondi previsti dal Governo PD”. 

Sono soddisfatto per la decisione presa ieri dal Consiglio dei Ministri di trasferire 70 milioni di euro al Servizio Civile Universale. Si tratta di una conferma dell’ impegno del Governo a sostenere uno strumento straordinario per i giovani.

Il precedente Governo aveva previsto, per il 2019, 152 milioni di euro. Con la Legge di bilancio prima e con il nuovo provvedimento adottato dal Governo siamo riusciti a trasferire al fondo per il Servizio Civile ben 120 milioni di euro in più a quanto previsto dal precedente Governo. Grazie al primo intervento, a settembre uscirà il primo bando per 40 mila ragazzi, quando questo provvedimento sarà confermato in parlamento, apriremo ad altri 13mila volontari.

Il Servizio civile risponde ai valori fondanti della Repubblica, sanciti dalla Costituzione. 

È un investimento sui giovani che, con la propria attività, contribuiscono al “bene comune”, incidendo positivamente su comunità e territori un’esperienza di crescita personale. Tutte le volte che offriamo ai ragazzi un’opportunità, facciamo il nostro dovere di politici, che mettono in atto politiche concrete, guardando anche al futuro.

Per Redazione scuolaÈ…
Dott. Carmelo Cortellaro – “Centro Studi Futura”

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COMITATO DEI CINQUANTA OVIDIANI … IL MIUR COMUNICA IN DATA 22/LUGLIO 2019 LA PROROGA DEL TERMINE DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Bando per la costituzione del “Comitato dei cinquanta ovidiani” (art. 3, comma 7, legge 29 dicembre 2017, n. 226)

AVVISO DI PROROGA DEL TERMINE DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI PARTECIPAZIONE

giovani ovidianiSi comunica che è stata disposta la riapertura del termine di presentazione delle domande di partecipazione alla procedura di selezione finalizzata all’individuazione di cinquanta giovani studiosi, di età inferiore a venticinque anni, per la costituzione del «Comitato dei cinquanta ovidiani», ai sensi dell’art. 3, comma 7, della legge n. 226/2017, indetta con il Bando prot. n. 20723 del 18 giugno 2019, pubblicato, in pari data, sul sito istituzionale del MIUR.

La riapertura del termine è motivata dalla necessità di consentire una più ampia partecipazione alla procedura selettiva da parte dei soggetti interessati, tenuto conto anche del periodo di sospensione estivo delle attività didattiche presso le Istituzioni scolastiche e le Istituzioni della formazione superiore.
Il termine di presentazione delle domande è, pertanto, prorogato e scade il giorno 16 settembre 2019, alle ore 24.
Saranno considerate valide le domande di partecipazione già presentate in adesione al predetto Bando.

Visualizza il Bando

Prof.ssa Santina Sergi
Referente scuolaЀ – Sezione Calabria

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IL MIUR DICE “NO”

cattedra vuotaI pensionamenti con Quota 100 a partire da 1 Settembre 2019 non  saranno utilizzati per le immissioni in ruolo, questa la decisione ad oggi da parte del Ministero.

Tenendo presente che i titolari saranno collocati in pensione dal 1° Settembre, i posti che non rientrano nel contingente delle immissioni in ruolo saranno utilizzati per:

  • utilizzazione docenti di ruolo
  • assegnazioni provvisorie docenti di ruolo
  • supplenze al 31 agosto

Ci saranno quindi più posti per le assegnazioni provvisorie, ma anche più supplenze, fino ad arrivare alla cifra record di 170 mila.

Delusione da parte di tutti i docenti precari che vedono ancora una volta schivate le loro aspettative

Il contingente previsto di posti liberi equivale ad un numero  pari a 58627 posti così suddivisi:

  • 44075 posti comuni;
  • 14.552 posti di sostegno.

Il Miur è stato chiaro con i sindacati che hanno discusso sulle immissioni in ruolo a.s. 2019/20 e sulle relative istruzioni operative, dichiarando apertamente e indiscutibilmente la sua opposizione a riguardo delle richieste proposte

  • NO a nomine in ruolo su tutti i posti disponibili di “quota 100”;
  • NO al recupero dei posti liberati dal personale già di ruolo che ottiene nuova nomina per altra classe di concorso o altra provincia.
  • NO a nomine in ruolo su sede provvisoria per consentire ai docenti perdenti posto di rientrare nella precedente sede di titolarità l’anno successivo.

Non rimane che sperare e restare in attesa che qualcosa cambi e che questa triste situazione di precariato di fronte a posti liberi che potrebbero di fatto essere occupati dal 1 Settembre possa concludersi con esito positivo per tutti quei docenti che credono fermamente nel loro lavoro.

Prof.ssa Santina Sergi
Referente scuolaЀ – Sezione Calabria

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PERCHÉ ISCRIVERMI AD UN ISTITUTO TECNICO SUPERIORE?

kampus ternama 2Quali percorsi

Per consentire un qualificato ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, gli Istituti tecnici superiori offrono percorsi di formazione terziaria non universitaria in risposta alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche. Sono costruiti attraverso una progettazione condivisa e partecipata tra imprese, università e centri di ricerca, istituti secondari, enti locali, enti di alta formazione e associazioni del mondo del lavoro. Sei sono le aree tecnologiche, considerate prioritarie per lo sviluppo economico e la competitività del paese, nel cui ambito gli  ITS offrono percorsi formativi: 

  • Efficienza energetica
  • Mobilità sostenibile
  • Nuove tecnologie della vita
  • Nuove tecnologie per il Made in Italy (Sistema agro-alimentare – Sistema       casa –  Sistema meccanica –  Sistema moda –  Servizi alle imprese)
  • Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo
  • Tecnologie della informazione e della comunicazione.

Chi realizza i percorsi di formazione terziaria professionalizzante non universitaria.                                                            I percorsi sono realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS), scuole per le tecnologie applicate.

Chi può accedere

Accedono ai percorsi, previa selezione, i giovani in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore e quelli che, in possesso di diploma professionale conseguito con percorsi quadriennali di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), abbiano partecipato a un percorso IFTS di durata annuale.

Durata dei percorsi e didattica

I percorsi formativi realizzati dagli ITS  hanno durata biennale. Sono articolati in 1800/2000 ore, delle quali almeno il 30% svolte in tirocini, anche all’estero, nelle imprese tecnologicamente più avanzate. Per particolari figure i percorsi possono avere anche una durata superiore, nel limite massimo di sei semestri.                 Viene privilegiata una didattica basata sull’esperienza, per favorire la massima flessibilità e sostenere modelli di formazione aperti alle esigenze aziendali, capaci di valorizzare motivazione e vocazione di ciascun allievo. Il 50% dei docenti proviene dal mondo del lavoro e delle professioni, con un pregressa esperienza lavorativa di almeno cinque anni nel settore di riferimento dell’Its. 

Quali competenze

Gli ITS  realizzano percorsi finalizzati a conseguire diplomi di Tecnico superiore per 29 figure nazionali afferenti alle sei aree tecnologiche. Le 29 figure sono connotate da un profilo culturale e professionale comune e da competenze tecnico-professionali. In particolare sono previste competenze: generali di base (linguistiche, comunicative e relazionali, scientifiche e tecnologiche, giuridiche ed economiche, organizzative e gestionali) e tecnico-professionali specifiche per ciascuna figura, e direttamente collegate alle applicazioni tecnologiche richieste dal mondo del lavoro e dal territorio, per rispondere a situazioni e contesti differenziati. Le competenze maturate nei percorsi della durata di quattro semestri sono riferibili al quinto livello del Quadro Europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF).  Le competenze acquisite nei percorsi della durata di sei semestri sono riferibili al sesto livello del Quadro Europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF).                                                    

Titoli rilasciati e crediti formativi                                                                            

Al termine dei percorsi ITS è rilasciato il Diploma di tecnico superiore. È assicurata la certificazione delle competenze acquisite anche in caso di mancato completamento del percorso formativo o di mancato superamento  delle prove di  verifica finale. È previsto il riconoscimento di crediti formativi universitari

 ITS e corsi sul territorio

Per informazioni su modalità e termini per l’iscrizione ai corsi ci si deve rivolgere direttamente agli ITS. Sul sito dell’Indire www.indire.it/its – sezione “ITS sul territorio” è consultabile l’elenco sempre aggiornato degli Istituti tecnici superiori, con i recapiti di riferimento e relativi siti web; anche sul sito del Sistema www.sistemaits.it si possono trovare i riferimenti degli Its. Ogni Regione sul proprio sito istituzionale pubblica l’offerta formativa ITS. In via generale i percorsi formativi hanno inizio entro il mese di ottobre. Nel sito dell’Indire sono altresì presenti elenchi dei corsi già realizzati.   

Prof.ssa Santina Sergi
Referente scuolaЀ – Sezione Calabria

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COMANDI PRESSO ENTI, ASSOCIAZIONI E UNIVERSITÀ

La Legge 448 del 23 dicembre 1998 (articolo 26 commi 8, 9 e 10) prevede che possano essere disposte assegnazioni di docenti e dirigenti scolastici nel limite massimo di centocinquanta unità.     Tali assegnazioni possono essere disposte:

  • presso gli enti e le associazioni che svolgono attività di prevenzione del disagio psico-sociale, assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento di tossicodipendenti;
  • presso le associazioni professionali del personale direttivo e docente e presso gli enti cooperativi da esse promossi;
  • presso gli enti e le istituzioni che svolgono, per loro finalità istituzionale, impegni nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica. È inoltre possibile il collocamento presso università ed enti di ricerca e formazione con oneri a carico di questi ultimi.                                                                                                    
  • Le suddette assegnazioni comportano il collocamento in posizione di fuori ruolo e, dopo cinque anni continuativi, la perdita della titolarità.

Di seguito i dettagli: 

A) ASSEGNAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI E DEI DOCENTI PER I COMPITI CONNESSI ALL’ AUTONOMIA SCOLASTICA (art. 26, comma 8, primo periodo, legge 448/1998)

In considerazione della scadenza, prevista per il 31 agosto 2019, degli incarichi conferiti per il triennio 2016/2017 – 2018/2019, è necessario procedere a una nuova individuazione di docenti e dirigenti scolastici da assegnare all’ Amministrazione centrale del Miur e agli Uffici scolastici regionali per i compiti connessi all’autonomia scolastica, ai sensi del primo periodo del comma 8 dell’ art. 26 della legge 448/1998, per un totale di 150 unità. 

B) ASSEGNAZIONE PRESSO ENTI DI PREVENZIONE DEL DISAGIO PSICOSOCIALE (art. 26, comma 8, secondo periodo, legge 448/1998) E PRESSO ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI DEI DIRIGENTI SCOLASTICI E DEL PERSONALE DOCENTE (art. 26, comma 8, terzo periodo, legge448/1998)

L’art. 1, comma 606 della L. 205/2017, come noto, ha rinviato all’anno scolastico 2020/2021 la soppressione del secondo e del terzo periodo del comma 8 dell’art. 26 della legge  48/98 relativi ai comandi presso enti e associazioni che svolgono attività di prevenzione del disagio psico-sociale o di assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento di tossicodipendenti e delle associazioni professionali del personale direttivo e docente ed enti cooperativi da esse promossi, nonché presso enti che operano nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica. 

B1) PRESSO ENTI DI PREVENZIONE DEL DISAGIO PSICO-SOCIALE (art. 26, comma 8, secondo periodo, legge 448/1998)

Le assegnazioni dei dirigenti scolastici e del personale docente da effettuarsi, nel numero massimo di 100 unità, presso enti e associazioni che svolgono attività di prevenzione del disagio psicosociale, assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento di tossicodipendenti, possono essere disposte a condizione che gli enti e le associazioni risultino iscritti all’albo di cui all’articolo 116 del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309.

B2) PRESSO ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI DEI DIRIGENTI SCOLASTICI E DEL PERSONALE DOCENTE (art. 26, comma 8, terzo periodo, legge 448/1998)

Le assegnazioni dei dirigenti scolastici e del personale docente presso le associazioni professionali e gli enti cooperativi da esse promossi nonché presso enti e istituzioni che svolgono, per loro finalità istituzionale, impegni nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica. 

C) PROGETTI NAZIONALI (art. 1, comma 65, legge 107/15)

Gli Uffici scolastici regionali, considerato lo sviluppo dei progetti avviati e la tempistica per il completamento delle operazioni di avvio dell’ anno scolastico, provvederanno a confermare o a individuare nuovamente, in caso di cessazioni o per scadenza dei progetti attivati – i docenti cui  affidare, previa collocazione in posizione di comando, un incarico annuale per l’attuazione dei progetti nazionali di cui alla citata legge 107/2015.

D) ASSEGNAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI E DEI DOCENTI A SUPPORTO DEL SISTEMA DELLA FORMAZIONE ITALIANA NEL MONDO (art. 13 del d. 19s 64/2017)

I dirigenti scolastici e i docenti distaccati ai sensi dell’ art. l 3 del decreto legislativo n. 64 del 13 aprile 2017, individuati dalle procedure di selezione espletate nel 2018 e destinatari di un incarico triennale, possono essere unicamente sostituiti in caso di rinuncia, cessazione o destinazione a  diverso incarico. Tale sostituzione avverrà mediante lo scorrimento delle attuali graduatorie e solo in caso di esaurimento delle medesime l’Ufficio competente potrà attivare nuove selezioni.

Scarica la circolare e le tabelle dal sito del MIUR

 

Per redazione scuolaè…

Dott. Ciccio Filicia               

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