Corte di giustizia europea: incompatibile la norma che preclude ai docenti precari il diritto al bonus 500 euro

La Corte di giustizia europea ha dichiarato incompatibile con l’ordinamento comunitario la norma che preclude ai docenti precari il diritto di avvalersi dei 500 euro della carta del docente

La Corte di giustizia europea con l’ordinanza emessa nella causa C-450/21 il 18 maggio scorso ha dichiarato incompatibile con l’ordinamento comunitario la norma che preclude ai docenti precari il diritto di avvalersi dei 500 euro della carta per l’aggiornamento e la formazione del docente. L’ordinanza della Corte è stata pronunciata a seguito di un ricorso presentato al giudice monocratico da una docente precaria, che lamentava un trattamento discriminatorio nonostante la situazione giuridica dei docenti precari fosse comparabile con quella dei docenti di ruolo, a cui era stato precluso l’accesso alla carta del docente ai sensi dell’art. 1 co.121 L. 107/2015. Di fatto, insegnanti di ruolo e precari svolgono le stesse mansioni e sono in possesso delle medesime competenze disciplinari, pedagogiche, metodologiche – didattiche, organizzativo relazionali e di ricerca, conseguite attraverso il maturare dell’esperienza didattica riconosciuta dalla stessa normativa interna come equipollente.

La Corte di giustizia europea ha, pertanto, affermato l’incompatibilità dell’articolo 1, comma 121, della legge n. 107/2015 con l’ordinamento comunitario. «La clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura nell’allegato della direttiva 1999/70/CE del  Consiglio, del 28  giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, Unice e Ceep sul lavoro a tempo determinato», spiegano  i giudici di Bruxelles, «deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo determinato ditale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di 500 euro all’anno».

Fonte Aran Segnalazioni

Redazione scuolaÈ…