Scorrimento di graduatoria o nuovo concorso: ecco il giudice a cui rivolgersi

Le Sezioni Unite della Suprema Corte definiscono il riparto di giurisdizione in materia di diritto all’assunzione.

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Con la sentenza n. 13534 dell’1.7.2016 le Sezioni Unite della Corte di Cassazione tornano sulla “vexata quaestio” del diritto all’assunzione nella pubblica amministrazione per gli idonei non vincitori delle graduatorie dei concorsi pubblici.

Più precisamente, la Corte definisce il riparto di giurisdizione tra il giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, e quello amministrativo. La linea di confine tra la giurisdizione amministrativa e quella ordinaria viene individuata nel diritto all’assunzione, inteso come diritto soggettivo pieno.

Il candidato che si trovi in posizione utile di graduatoria (vincitore o anche idoneo, ma dopo la decisione di scorrere la graduatoria da parte della PA) ha diritto ad essere assunto e, in mancanza del provvedimento di assunzione, può adire il giudice del lavoro per farsi assumere anche con pronuncia costitutiva della sottoscrizione del contratto, ai sensi dell’art. 2932 c.c..Qualora, invece, l’amministrazione decida di bandire una nuova procedura concorsuale per l’assunzione ovvero di indire una procedura di mobilità piuttosto che scorrere la graduatoria, la posizione degli idonei deve considerarsi di interesse legittimo con coseguenziale giurisdizione del giudice amministrativo. Al riguardo è, altresì, da considerare che il Consiglio di Stato, con decisione dell’Adunanza Plenaria n. 14/2011, ha affermato il favore dell’ordinamento allo scorrimento delle graduatorie piuttosto che all’indizione di nuove procedure concorsuali. Pertanto un provvedimento che pretermetta gli interessi degli idonei di una graduatoria valida e vigente deve essere robustamente motivato, con riferimento alle ragioni che impongono la scelta di indire un nuovo concorso, per considerarsi legittimo.

Domenico Tomassetti

Il QPA