BULLISMO E CYBERBULLISMO: NUOVE LINEE GUIDA

cyberbullismo

Il documento, presentato ieri in Senato e inviato a tutte le scuole italiane, è stato realizzato da un gruppo di esperti del Miur, con la collaborazione di circa 30 Enti e Associazioni. Le Linee di orientamento per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo costituiscono – ha dichiarato il Ministro Giannini – “uno strumento con risorse, due milioni di euro, che permetterà di fare passi avanti”.

Il documento pone l’accento sul Cyber bullismo sostanzialmente per due motivazioni: 

la prima è legata al problema che facilità di accesso a pc, smartphone, tablet consente ai cyberbulli anche di potere agire in anonimato, per questo è necessario valutare, dunque, i fenomeni del cyberbullismo nella loro complessità e non soffermare l’attenzione solo sugli autori o solo sulle vittime ma considerare tutti i protagonisti nel loro insieme. 

La seconda è che, essendo I social network, i sistemi di messaggistica istantanea (instant messaging), di dating, strumenti di comunicazioni che si sono sviluppati soprattutto negli ultimi anni, si rende necessario prevedere una mirata formazione degli insegnanti e una condivisione di azioni e risultati raggiunti da parte delle scuole. 

Quest’ultime, proseguendo nel loro impegno, dovranno favorire la costituzione di reti territoriali allo scopo di realizzare progetti comuni e di valutare processi e risultati prodotti. 

Il progetto non demonizza questi nuovi strumenti di comunicazione e dichiara che, nell’ambito del contesto scolastico, i social possono essere adottati come strumenti di comunicazione validi ed efficaci sia per la divulgazione di materiali didattici, sia per la rilevazione del grado di soddisfazione degli studenti rispetto alle attività scolastiche, sia per la sensibilizzazione all’uso corretto della Rete, tuttavia è necessario responsabilizzare gli studenti. 

Gli studenti, infatti, devono essere responsabili della propria sicurezza in Rete e per questo diventa indispensabile che maturino la consapevolezza che Internet può diventare una pericolosa forma di dipendenza e che imparino a difendersi e a reagire positivamente alle situazioni rischiose, acquisendo le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole, così come suggerito dai documenti ufficiali dell’Unione Europea.

Fino ad oggi, il punto di riferimento sono stati gli Osservatori Regionali; Il MIUR intende promuovere la riorganizzazione delle funzioni e dei compiti fino ad oggi in capo ai suddetti Osservatori Regionali per rendere più facilmente accessibili le risorse finanziarie e umane. Questi ultimi , confluiranno sia nei Centri Territoriali di Supporto (CTS), istituiti nell’ambito del Progetto “Nuove Tecnologie e Disabilità” dagli Uffici Scolastici Regionali in accordo con il MIUR e collocati, a livello provinciale, presso scuole Polo sia nelle loro articolazioni territoriali. 

MA IN CHE MODO POTRANNO AGIRE LE SINGOLE ISTITUZIONI? 

ATTIVITA’ PREVISTE DALL’OFFERTA FORMATIVA 

Le singole istituzioni scolastiche integreranno l’offerta formativa con attività finalizzate alla prevenzione e al contrasto del bullismo e del cyberbullismo, nell’ambito delle tematiche afferenti a Cittadinanza e Costituzione per tradurre i “saperi” in comportamenti consapevoli e corretti, indispensabili a consentire alle giovani generazioni di esercitare la democrazia nel rispetto della diversità e delle regole della convivenza civile.

Le indicazioni relative ad un utilizzo sicuro della Rete da parte degli studenti potranno essere oggetto di specifici moduli didattici, da inserire nel Piano dell’Offerta Formativa (POF). Tutti i componenti della comunità educante, infatti, sono chiamati a dare comunicazione immediata di comportamenti legati al cyberbullismo, anche non verbali, a tutti i soggetti coinvolti (Collegio dei docenti, Consiglio d’istituto, famiglie) e collaboreranno alla predisposizione di misure finalizzate ad un utilizzo corretto della Rete e degli strumenti informatici nel Regolamento di Istituto.

Infine, in presenza di adeguate risorse umane e strumentali, ciascuna istituzione scolastica o rete di scuole metterà a disposizione strumenti di supporto alle attività didattiche dei docenti (forum di discussione, blog e lezioni online). 

AZIONI MIRATE DELLE SINGOLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE 

È auspicabile che le singole istituzioni scolastiche, tra le specifiche azioni da programmare possano prevedere le seguenti: 

– favorire la collaborazione attiva dei genitori prevedendo anche percorsi di formazione tenuti da esperti impostati anche sulla base dell’analisi dei bisogni; 

– aggiornamento del Regolamento di Istituto con una sezione dedicata all’utilizzo a scuola di computer, smartphone e di altri dispositivi elettronici; 

– comunicazione agli studenti e alle loro famiglie sulle sanzioni previste dal Regolamento di Istituto nei casi di bullismo, cyberbullismo e navigazione online a rischio; 

– somministrazione di questionari agli studenti e ai genitori finalizzati al monitoraggio; 

– ideazione e realizzazione di campagne pubblicitarie attraverso messaggi video e locandine informative; 

– creazione sul sito web della scuola di una sezione dedicata ai temi del bullismo e/o cyberbullismo in cui inserire uno spazio riservato alle comunicazioni scuola-famiglia e una chat dedicata gestita dagli studenti eventualmente attraverso i loro rappresentanti; 

– apertura di uno Sportello di ascolto online e/o face to face presso ciascuna scuola sede di CTS; 

– utilizzo di procedure codificate per segnalare alle famiglie, Enti e/o organismi competenti i comportamenti a rischio; 

– valorizzazione del ruolo del personale scolastico e, in particolare, degli assistenti tecnici al fine di un utilizzo sicuro di Internet a scuola; 

AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DEI DOCENTI 

Queste tematiche, rintracciabili anche sul sito istituzionale dedicato ai fenomeni del bullismo e cyberbullismo www.generazioniconnesse.it, potranno essere fruite inoltre per la formazione in servizio, non obbligatoria, di competenza delle istituzioni scolastiche autonome che predispongono annualmente un piano di formazione finalizzato allo sviluppo professionale dei docenti e rispondente alle norme e alle direttive previste a livello nazionale sui temi della formazione del personale della scuola. 

Innovazione radicale, quindi, per docenti e formatori che impone loro una preparazione specifica per rispondere ai nuovi stili cognitivi e comunicativi degli studenti. Ne scaturisce il ruolo fondamentale che deve assumere la Comunità scolastica nel guidare gli studenti verso la consapevolezza dei propri diritti e doveri di “cittadini virtuali”

 

scuolaE’ Lombardia